Le Stagioni di Vivaldi a San Galgano
A chiudere un cartellone di grandi successi, dopo Don Giovanni e Il Flauto magico di Mozart, Carmina Burana e il concerto di Malika Ayane, arriva all’Abbazia di San Galgano un altro eterno capolavoro della musica: Le Stagioni di Antonio Vivaldi. Si annuncia una serata di grande suggestione che vede Le Stagioni di Vivaldi nell’Abbazia di San Galgano, un’abbinata di grande fascino tra uno dei concerti più amati di sempre, ricco di variazioni e virtuosismi e l’atmosfera sempre magica del teatro a cielo aperto dell’Abbazia.
Il concerto vedrà impegnata l’orchestra di OperaFestival con il violino solista di Lorenzo Fuoco, uno dei solisti più ammirati della sua generazione. Ha iniziato giovanissimo la carriera di solista sotto la guida del M° Luigi Gamberini, collaborando con le principali Orchestre italiane (l’Orchestra Sinfonica della Rai di Torino, l’Orchestra dell’Arena di Verona, l’Orchestra Toscanini di Parma, l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino) e i più importanti direttori, tra cui Zubin Mehta, Riccardo Muti. E’ stato anche invitato dal M° Claudio Abbado nell’Orchestra Mozart di Bologna. Dal 2004 è violino di spalla dell’Orchestra OperaFestival. Lorenzo Fuoco suona un violino Matteo Goffriller, Venezia 1730.
La composizione fa parte dei dodici concerti costituenti Il Cimento dell’armonia e dell’invenzione op. 8, composta da Antonio Vivaldi nel 1725. Ciascuno dei quattro concerti che compongono “Le stagioni” si divide in tre movimenti, dei quali due, il primo e il terzo, sono in tempo di allegro o presto, mentre quello intermedio è caratterizzato da un tempo di adagio o largo, secondo uno schema che Vivaldi ha adottato per la maggior parte dei suoi concerti. Ogni concerto si riferisce ad una delle quattro stagioni: la Primavera, l’ Estate, l’ Autunno e l’ Inverno. Si tratta di un tipico esempio di musica a programma, cioè di composizioni a carattere prettamente descrittivo. Ad esempio, l’ Inverno è dipinto spesso a tinte scure e tetre, al contrario l’ Estate evoca l’oppressione del caldo, ma anche una tempesta nel suo ultimo movimento. Vivaldi preparò quattro sonetti, uno per concerto.
La Primavera è un concerto in Mi maggiore per violino, archi e clavicembalo. Il violino solista rappresenta un pastore addormentato, le viole il latrato del suo fido cane mentre i restanti violini le foglie fruscianti.
L’Estate è un concerto in Sol minore per violino, archi e clavicembalo. Il concerto per i suoi toni accesi e violenti riflette con maggiore efficacia rispetto gli altri la carica esplosiva della stagione.
L’ Autunno è un concerto in Fa maggiore per violino, archi e clavicembalo. Vivaldi descrive la figura del Dio romano Bacco: un’iniziale panoramica della vendemmia per poi passare all’ ultimo movimento che coincide con i martellanti ritmi della caccia.
L’ultimo concerto l’ Inverno è un concerto in Fa minore per violino ed archi. Il concerto era stato concepito da Vivaldi perché fosse eseguito in chiesa, tant’è che i toni pastorali costringevano l’orchestra a suonare quasi in sordina, quasi a non voler disturbare i fedeli in preghiera.
Una chiusura suggestiva per un’altra stagione di grande successo.
Informazioni e biglietti
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APT Siena: Tel. 0577 280551; Abbazia San Galgano: Tel. 0577 756738
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