Il Carnevale 2010 in Italia
Quest’anno 4 domeniche sono dedicate al Carnevale: il 31 gennaio, il 7, il 14 e il 21 febbraio. Martedì 16 febbraio cade il Martedì Grasso, giorno in cui culminano i festeggiamenti carnevaleschi. Continua a leggere per scoprire quali sono i Carnevali cosiddetti “maggiori”.
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Il più famoso Carnevale in Italia è quello di Venezia, che insieme a quello di Viareggio e a quello Storico di Ivrea, è considerato tra i più importanti al mondo.
Il Carnevale di Venezia
Il Carnevale di Venezia è conosciuto per la bellezza dei costumi, lo sfarzo dei festeggiamenti nella magica atmosfera della Laguna e consta di diversi giorni fitti di manifestazioni di svariato tipo: mostre d’arte, sfilate di moda, spettacoli teatrali etc.
(da italica.rai.it)
Le origini del Carnevale di Venezia risalgono al X secolo. Le cronache storiche riferiscono che nel giorno di Giovedì Grasso si celebrasse la vittoria riportata dal Doge Vitale Michiel su Ulrico patriarca di Aquileia nel 1162. Ogni anno i successori del Patriarca, per ricordare la sconfitta subita, dovevano inviare al Doge un certo numero di animali la cui carne veniva distribuita tra i nobili, il clero e il popolo. La festa proseguiva con spettacoli animati da giocolieri e saltimbanchi, da mirabolanti fuochi di artificio e dal Volo dell’Angelo.
Quest’ultimo nacque dal cimento a cui si sottoponeva un prigioniero turco che, per conquistare la libertà, camminava sulla fune che collegava il Campanile di San Marco alla Loggia Foscara del Palazzo Ducale dove si trovava il Doge. La prova venne sostituita prima dal meno pericoloso Volo dell’Angelo in cui un acrobata, con indosso un’imbracatura, saliva lungo una fune fino alla loggia del campanile di S.Marco, per tornare a terra con un mazzo di fiori da offrire al Doge e infine dal più sicuro Volo della Colombina in cui una grande colomba di legno scendendo dal campanile, spargeva fiori e coriandoli sopra la folla presente in Piazza San Marco. Il Senato della Serenissima ufficializzò l’esistenza del Carnevale nel 1296, con un editto che dichiarava giornata festiva il Martedì grasso, il giorno precedente la Quaresima.
Il travestimento veneziano per eccellenza è la bauta, indossata da uomini e donne: una mantellina nera detta tabarro, abbinata ad un cappello a tricorno nero e a una maschera bianca che cela il viso. La bauta è la “maschera che ogni disuguaglianza agguaglia” e, garantendo il totale anonimato, veniva usata da uomini e da donne, non solo durante il Carnevale ma nelle feste, nei teatri, negli incontri amorosi, ogni volta che l’incognito facilitava le avventure. Il Carnevale ufficiale nella città lagunare terminò nel 1797, quando col trattato di Campoformio, Venezia fu ceduta all’Austria, che mise al bando molte tradizioni locali. I festeggiamenti del Carnevale, ripresi nel 1979, durano circa due settimane. In piazza S.Marco e nei campi vengono organizzati cortei storici, concerti, spettacoli vari e fuochi d’artificio.
Per il programma del Carnevale di Venezia 2010, vai al sito ufficiale: www.carnevale.venezia.it.
Qui di seguito il video della presentazione ufficiale:
Le sfilate di carri allegorici: Viareggio
Il Carnevale di Viareggio è uno dei più importanti e maggiormente apprezzati carnevali a livello internazionale. A caratterizzarlo sono i carri allegorici più o meno grandi che sfilano nelle domeniche fra gennaio e febbraio e sui quali troneggiano enormi caricature in cartapesta di uomini famosi nel campo della politica, della cultura o dello spettacolo, i cui tratti caratteristici, specialmente quelli somatici, vengono sottolineati con satira ed ironia. I carri, che sono i più grandi e movimentati del mondo, sfilano lungo la passeggiata a mare viareggina, un viale di oltre tre chilometri che si snoda tra la spiaggia e gli edifici di stile liberty che si affacciano sul mar Tirreno.
(da italica.rai.it)
Il Carnevale di Viareggio è nato nel febbraio del 1873 tra la gioventù dorata della cittadina come sfilata di carrozze per festeggiare il carnevale, all’aperto, fra la gente. Nel 1921 si canta per la prima volta la ”Coppa di Champagne”, divenuta poi inno ufficiale del carnevale viareggino. Nel 1925 vengono realizzati i primi carri in cartapesta, un materiale che consente di creare costruzioni colossali ma leggerissime, mascheroni che possono librarsi nell’aria sfidando la legge di gravità.
Nel 1930 Uberto Bonetti, pittore ufficiale della festa, inventa Burlamacco, un pagliaccio che riassume le maschere italiane: il cappello di Rugantino, il mantello del dottor Balanzone, il costume a scacchi ispirato ad Arlecchino, la gorgiera di Capitan Spaventa, il pompon ripreso da Pierrot. Nel manifesto di Bonetti del 1931, Burlamacco appare in compagnia d’Ondina, leggiadra fanciulla in costume da bagno creata per ricordare le maschere femminili – da Colombina a Isabella.
Ecco un bel video sul Carnevale di Viareggio del 2007
Il programma del Carnevale di Viareggio, le informazioni sui biglietti e le date sono sul sito ufficiale: www.viareggio.ilcarnevale.com
Le rievocazioni storiche: Ivrea
Lo Storico Carnevale di Ivrea è famoso per il suo momento culminante della Battaglia delle Arance. L’intero carnevale ha il pregio di rappresentare, sotto forma di allegoria, la rivolta dei cittadini per la libertà dal tiranno della città, Re Arduino, ucciso dalla mugnaia su cui si apprestava ad esercitare lo jus primae noctis. Fu quell’evento a innescare la guerra civile rappresentata dalla battaglia tra il popolo e le truppe reali che viene rievocata che durante il carnevale, dove le squadre di Aranceri a piedi (ossia il popolo) difendono le loro piazze dagli aranceri su carri (ossia l’esercito) a colpi di arance a rappresentare le frecce, mentre tra le vie della città sfila il corteo della Mugnaia che lancia dolci e regali alla popolazione.
Il video della “Battaglia delle arance” del Carnevale del 2008
Il programma del Carnevale di Ivrea, le informazioni e le date sono sul sito ufficiale: www.storicocarnevaleivrea.it
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